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La ricetta della pasta burro e alici è anche una ricetta con poche insidie.
Meno farai meglio sarà!
Sono solo trucchi.
Pasta: consiglio spaghetti.
Semplifichiamoci la vita.
Quanto burro? Una dose generosa.
Quando mettete IL BURRO … sorridete!!
Quante alici?
La pasta se la “ciuccierà” tutta.
APS: Associazione per la protezione dello scolapasta.
Se c’è troppo sale…
Come per un’aglio, olio peperoncino, oppure per la pasta con le Vongole (meglio se con i Caperozzoli). Non farti fregare con la buccia di limone, la bottarga, o il pan grattato o altri ingredienti che se pur ci possono stare, non servono e se si mettono sono trucchi. Se usi alici buone si scioglieranno nel burro buono che manterrà la cremosità delle panne di cui è fatto.
Sono solo trucchi per nascondere mancanze nei prodotti acquistati senza troppa attenzione che sono “piatti” poco qualitativi e spesso nascondono carenze nella preparazione.
Lo so che è una battaglia persa ma adoro la mia trincea casalinga dove il pane grattugiato serve per la panatura, poco poco per qualche gratinatura e basta. Non sono una “riserva” per nascondere sughi riusciti troppo liquidi. Nella lista nera vanno i ristoranti, purtroppo anche trattorie (ci sono ancora?) che usano il “crumble”. Un trucco per dire pane grattugiato che poi si imbeve del sugo che doveva gonfiare la pasta (se è buona succede) e diventa invece un “papocchio”.
Se pensi io sia troppo casalingo e tradizionale allora prova il “panko” per la panatura allora si che parliamo di croccantezza… Ma questa sarà un’altra puntata.
Pasta: consiglio spaghetti. Sebbene io ami gli spaghettini che sono un po’ delicati da cucinare ma rapidi… Delicati perché alle volte troppo rapidi. Devono essere di qualità decisamente superiore e devono essere testati anche più di una volta. Gli spaghettini mi ricordano la mia infanzia quando bigoli, spaghettoni… misure di diametri esagerati non esistevano ed era un bene. Lasciamo fare agli chef o a chi ha nel sangue la cottura di formati che potrebbero (a me sicuro) creare problemi.
Semplifichiamoci la vita.
Non usiamo più delle quattro cose dobbiamo cucinare: pasta, burro, alici… Acqua. Una dobbiamo addomesticare: il sale. Nell’areoplano ci sono solo strumenti indispensabili così meno cose ci sono e meno rischio c’è che qualcosa si rompa, così in cucina usiamo ciò che sappiamo gestire bene. Se gli ingredienti sono buoni e li usiamo perfettamente non serve altro. Non rischiamo di rovinare un piatto buono con un ingrediente aggiunto non gestito bene.
In una terrina posta sopra l’acqua messa a bollire (abbondante l’acqua mi raccomando) mettete il “burrrro” come dice Giorgione una “dose generosa”. Deve condire la pasta!
Se si mangia senza un perché, senza un racconto può essere che si usino dei prodotti convenienti ma magari non soddisfacenti. Possiamo mangiare burro, lardo… Possiamo bere alcolici e super alcolici ma se ci regaliamo un’esperienza appagante. Per questo ti dico: “quando metti il burro sorridi e non sentirti in colpa”. Lo userai per questo “buon mangiare” e poi potrai tranquillamente farne a meno.
Consiglio di usare il burro chiarificato ma se vi fidate di saper addomesticare il sale usate pure il burro francese. Questa diventerà così una pasta con il meglio di tre nazioni: Spagna Francia e Italia.
Se avete le alici di “Magno” potete mettere un po’ di sale nell’acqua, il piatto alla fine non verrà salato… Ma ASSAGGIATE, assaggiate sempre e provate. Non è detto che al primo colpo riesca tutto perfettamente. Pazienza si riprova. Non si può saper sunare la chitarra se non si prova e riprova lo stesso accordo, la stessa scala musicale, la stessa canzone.
Alici se buone ne potete mettere in abbondanza. E’ una pasta fatta di burro e alici quindi… Il colore e l’assaggio vi diranno basta… Per 6 persone potrebbe andare anche quasi i 2/3 del barattolo delle alici “Magno”.
La terrina calda scioglierà il burro e soprattutto lo farà la poca acqua calda della cottura. Infatti, messi gli spaghi a cucinare bisogna prelevare qualche cucchiaino d’acqua poco alla volta che aiuterà anche alle alici a sciogliersi. Mescolate e sminuzzate con una forchetta vigorosamente le alici. Il burro meglio se non diventa trasparente così rimarrà più cremoso.
Otterrete una salsa abbastanza liquida che, se avrete una buona pasta: “Rustichella d’Abruzzo”, “Monograno Felicetti” o altre se la “cicuccerà” tutta. La mantecatura va fatta con calma mescolando la pasta scolata dalla pentola nella terrinetta con il forchettone o la pinza ed aggiungendo SEMPRE MESCOLANDO ancora poca acqua alla volta finché lo spago non sarà reidratato perfettamente. Mescolando il glutine della pasta addenserà il sugo.
Sebbene io sia socio dell’”APS”: “Associazione per la Protezione dello Scolapasta” questa volta, fidandomi ed affidandomi alla qualità della pasta, opto per l’operazione di mantecatura. Non fatelo in padella please.
Ne parlerò ancora della essicazione e della reidratazione della pasta. Non fatevi fregare dalla pubblicità che parla di “ruvidezza” della pasta della quale in cottura si perde il 90 % (ad esser buoni) rendendo quella parola finta e che semplifica di gran lunga il processo produttivo. Chiedete invece quanto lunga è stata l’essicazione della pasta che sarà direttamente proporzionale al tempo di reidratazione ottenendo così una perfetta “pasta al dente”. Lo sapevate che non c’è traduzione per questa frase: “pasta al dente”?
Assaggiare in fase di mantecatura se manca sale aggiungete il “Maldon” si scioglierà in tempo. Se c’è troppo sale…
La pasta burro e alici memorabile sarà per la prossima volta!
Condita la pasta cotta al dente seguendo la ricetta degli spaghetti burro e alici sarà leggermente ambrata e bella unta finalmente sarà da servire!
Meno farai meglio sarà!
Sono solo trucchi.
Pasta: consiglio spaghetti.
Semplifichiamoci la vita.
Quanto burro? Una dose generosa.
Quando mettete IL BURRO … sorridete!!
Quante alici?
La pasta se la “ciuccierà” tutta.
APS: Associazione per la protezione dello scolapasta.
Se c’è troppo sale…
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